lunedì 30 dicembre 2013

L'ultimo giorno del 2013 sarà domani...

Ragazzi, non so voi, ma io non vedevo veramente l'ora che finisse quest'anno.Sicuramente questa è una frase tipica del 30/31 gennaio, ma chi mi conosce sa perfettamente che sono stati 365 giorni  (e rotti) veramente orripilanti. Ne salvo una manciata, ovvero quello in cui mi sono sposata, il viaggio di nozze e il giorno che ho saputo che avrei messo al mondo un piccolo indemoniato... Per il resto è meglio buttar via tutto. Per questo motivo, dal momento che sono una nostalgica, voglio dedicare un racconto horror a tutti. In fondo, anche gli eventi brutti, ci aiutano a crescere, a sopravvivere nell'unica vita fornitaci e... beh, forse a essere persone migliori, perché no? Di seguito, quindi, vi regalo:



IL SORRISO DELLA BESTIA


Il Natale era alle porte, per lo meno lo scoccare dell'orario che ne avrebbe decretato l'inizio temporale. Ciò che si stava consumando, e che si sarebbe protratto per tutto l'anno, lo fece rabbrividire. Il cielo, nero come poteva esserlo soltanto quella notte, lo sovrastava come volesse schiacciarlo al suolo. Poteva avvertirne il peso soverchiante. Il sorriso diabolico e infido del demone sembrava accompagnarlo a ogni passo e l'ansia cresceva, rapida come una cascata. Si avviò con passo sicuro verso il portone di legno, facendosi largo tra le persone sorridenti e in festa. Festa... Il Natale era una festa, ancora, tra i vivi. Era incomprensibile, ed Evan lo sapeva ma... Possibile far vedere a un cieco la realtà limpida e chiara che si staglia davanti ai suoi occhi? Pensabile far sentire a un sordo il rombo lontano della menzogna? Abbassò lo sguardo, incerto se entrare, e sospirò. Si stava preparando al peggio, ne riconosceva i sintomi nello stomaco. La scarpa destra, bagnata di sangue, sembrava emettere scintille guizzanti, come se chiunque fosse in grado di vedere l'enormità del suo percorso. Sorrise. Nessuno avrebbe saputo, nessuno avrebbe solo immaginato. Aggrottò la fronte, assumendo quell'espressione che tanto era piaciuta a Linda quando si erano conosciuti, e procedette a passo rapido verso l'interno. L'eco dei suoi passi cercava di calmare il suo spirito, lo avvertiva, come se il fenomeno pulsasse di vita propria... Ma sapeva, già in partenza, la follia dei suoi pensieri. Forse uccidere un demone comporta la pazzia. Forse credere di uccidere una creatura infernale è da pazzi, dopotutto. Si fermò nella navata centrale e, scostando un ciuffo di capelli neri con la mano, scrutò l'interno della Chiesa con più attenzione. Era lì, lo sentiva. Avrebbe potuto odorarne l’olezzo se solo avesse voluto. Ma non lo desiderava. In fin dei conti, l'acidità che permeava nelle sue narici era ancora troppo forte per desiderare altri effluvi negativi.
Eccolo il guerriero senza pace... Eccolo l' UOMO che crede di aver capito tutto dell'universo! Ancora non riesco a realizzare come tu abbia potuto uccidere Bune e farla franca...”
Avrebbe voluto sobbalzare dallo stupore. Avrebbe voluto provare paura per quella vocetta piccola e infida. Avrebbe voluto desiderare fuggire il più lontano possibile, dimenticare ogni battaglia e riabbracciare Linda davanti all'albero di Natale, appena finito di addobbare. Avrebbe voluto, ma in fondo non poteva... Amava quella vita, desiderava quell'adrenalina, nonostante fosse la sua firma sul contratto della morte. Mise una mano in tasca e afferrò il suo pacchetto di Amadis rosse. Sfilò una sigaretta, l'accese e tirò una boccata di nicotina.
Veleno.
Ma non era quello il tipo di male che si sarebbe insinuato nelle sue vene. No.
La vecchia lo fissava, il sorriso infingardo dipinto sulle labbra. Evan la rimirò con attenzione. Era la prima volta che si fronteggiavano e voleva che la sua immagine lo accompagnasse ovunque, come un tormento costante. Ovunque... sempre che fosse riuscito a rimanere vivo, cosa improbabile. Sorrise, mesto, contemplando la scarpa macchiata di sangue e la vecchia se ne rese conto.
L'hai ucciso e lo hai lasciato bruciare come un appestato, grande figlio di puttana. La mia creatura... Hai ucciso mio figlio. Hai passato il segno ed è ora che tu paghi per i tuoi errori.”
Non ci credi neanche tu, vecchia, in ciò che dici. L'ho ucciso perché questo è il mio compito... Lo sai bene. Sembra impossibile distruggere te, invece...”
E tu vorresti uccidermi la notte di Natale? Tu credi sul serio che mio padre acconsentirebbe a un delitto simile? La notte di Natale?”
La vecchia era quasi divertita, nel suo vestito nero con stampa di viole. I capelli raccolti in un crocchia argentata, fissava Evan con lo sguardo lucido e le sopracciglia alzate dallo stupore. Un uomo poteva essere così stupido? Eppure sembrava davvero convinto delle sue supposizioni. Quel maledetto umano si era messo sulle sue tracce ed era riuscito a carpire le informazioni necessarie per trovarla. Era una minaccia, ma non avrebbe potuto nulla contro i suoi poteri... E lo sapeva, dopotutto.
Hai paura, vecchia?”
Io, paura? Stai scherzando, spero. Basterebbe solo un mio pensiero per annientarti...”
Balle. Mi avresti già ucciso. Nonostante questo sia un luogo di culto per umani, è stato consacrato al tuo antagonista e non puoi nulla contro la sua volontà.”
Sto qui dentro e questo già vale ad annullare ciò che stai dicendo.”
Sei qui dentro perché hai una componente umana... Niente di più, niente di meno.”
Evan sostenne lo sguardo truce della vecchia. L'aveva messa in difficoltà e ne era soddisfatto. Avvicinò la sigaretta alla bocca, aspirò una boccata e disperse il fumo nell'aria. Non poteva attendere oltre. Sembrava fossero passate ore dal suo ingresso nel luogo sacro, ma l'orologio al polso diceva il contrario. Due minuti che parlava con la vecchia e le sue speranze già venivano meno. Doveva agire in fretta.
Udì gli schiamazzi notturni della gente in festa, i canti di Natale fuori dalla Chiesa, alti e potenti, a rinnovare la magia che ogni anno veniva a crearsi sul mondo. Gli uomini ignoravano il potere che Dio aveva concesso loro, lo ignoravano pur continuando a credere nell'Alto. Costruivano Chiese, luoghi di culto, come insulsi pagani. Eppure avevano fatto di tutto, in epoche passate, pur di allontanare lo spettro della stregoneria e dell'esoterismo. Evan osservò l'altare, dietro alla spalle della vecchia, e considerò la sua vita in meno di un secondo. Sarebbe stata la sua ultima scena, il suo ultimo spettacolo per il genere umano. Linda, la sua amata Linda, aveva accettato con il pianto il suo compito. Lei era l'unica che sapeva; aveva cercato in ogni modo di dissuaderlo dalla sua missione. L'aveva udita inveire contro il suo maestro, urlare contro le sue credenze. Non avrebbe mai compreso. Deglutì, avvertendo il bruciore del fumo in gola. Avrebbe salvato anche lei, assieme al mondo intero.
Sai che, se anche tu mi sconfiggessi, arriverebbe un nuovo anticristo a minacciare il tuo amato universo? Sei cosciente di questo, vero?”
L'espressione sardonica della vecchia gli fece vibrare la pelle fredda. Aveva ragione, ma non poteva soffermarsi a riflettere su l'eventualità di... Chiuse gli occhi e respirò a fondo, calmando l'anima. Sarebbe venuto meno il suo coraggio e i suoi propositi.
Non importa, un nuovo umano prenderà il mio posto e combatterà.”
Chi te lo fa fare, stolto? Nessuno ti conosce, nessuno ti ricorderà... Potresti unirti a me, invece, e governare sul mondo a discapito del Dio inesistente che ti ha messo al mondo.”
Non combatto contro le creature infernali per quel Dio che tu reputi inesistente. Fronteggerò te e chiunque altro in nome del bene assoluto. I più deboli, gli incapaci, i dimenticati, gli emarginati: loro hanno bisogno di me.”
Quelle persone non servono a nessuno”
Quelle persone sono persone e come tali meritano di vivere serenamente. Dio ha concesso il libero arbitrio e io ho scelto da che parte stare.”
Stupido... Dio non sa neanche che esisti.” La vecchia sorrise, abbassando per la prima volta lo sguardo, e giunse le dita magre e perlacee. Una piccola scintilla scaturì dalle sue mani e un guizzo attraversò lo sguardo nero e penetrante dell'anticristo. Mutò in poco tempo, sotto gli occhi increduli di Evan, assumendo - via via - l'aspetto dei suoi peggiori incubi. Il cuore del ragazzo prese a battere tumultuoso nel petto, lasciando intuire alla vecchia il timore che lo aveva pervaso. La terra prese a tremare e le candele delle offerte caddero, una dopo l'altra, a terra. Evan cominciò a indietreggiare, ma un ghigno alle sue spalle arrestò i suoi propositi di colpo.
Come poteva essere possibile? Gocce solide e glaciali gli imperlarono le tempie, scendendo lentamente verso le guance.
La vecchia poteva abitare il luogo, data la sua natura semi umana, ma il demone che lo tallonava no. Sarebbe dovuto morire all'istante. Piano, la sigaretta ancora incastonata tra le dita, arrischiò un'occhiata fugace al portone di entrata. Bune era lì dietro, le labbra increspate in una curva perversa, ad attendere il suo tributo.
T...ti ho ucciso... Io ti ho ucciso.”
Ah... Io non posso morire... Mi hai sconfitto, è vero, ma mio padre ha rinforzato il mio essere. Rassegnati, piccolo umano, non puoi nulla contro di noi.”
Io ti ho ucciso...” Guardò di nuovo davanti a sé, a cercare, disperato, la vecchia.
Scomparsa.
Le certezze di Evan crollarono in un momento, le gambe cedettero e lui si ritrovò in ginocchio, davanti alla croce spezzata che troneggiava sull'altare nero della Chiesa sconsacrata. Corrucciò la fronte, portò il capo tra le mani e prese ad ansimare, avvolto nelle spire della confusione. Cosa stava accadendo?
Credevi sul serio di potermi affrontare? Solo Dio può, tu non sei nessuno. Ti sei arrogato il diritto di sapere. Oh, i tuoi propositi sono nobili, ma senza strumenti non puoi nulla contro di me. Sei venuto a morire, ma questo già lo sapevi. Ciò che ignoravi era la tua assoluta disfatta in poco tempo. È bastato mutare il mio aspetto in quello di mio padre e la tua mente ha vacillato a tal punto da farti impazzire. Linda... Tu vuoi Linda. Potevi rimanere con la tua donna, invece di imbarcarti in questo viaggio privo di fondamenta. Hai seguito le dicerie della tua bella setta pagana e ora ne paghi le conseguenze. Sei solo un debole, nulla più. Non mi sprecherò neanche un poco a torturati, non ne vale la pena. Ma lascia che ti dica una cosa: hai creduto nelle cose sbagliate, Evan. Io non ho bisogno di distruggere il tuo mondo, perché non devo far altro che osservare le vostre perversioni per sentirmi appagata. Arriverà il giorno in cui il trono del vostro Signore crollerà sotto il peso delle vostre colpe. A noi non resterà altro che costruire dalle macerie e dare inizio a una nuova era. Voi umani siete piccoli e stolti; non avete ancora compreso il grande disegno che mio padre ha per voi e per il vostro mondo. Io abito nella Chiesa in cui mi hai trovata, abito in ogni luogo di culto esistente e, se vogliamo, abito in ogni dove. Non ho dimora. Non c'è un antro da ricercare e da mettere a fuoco, per distruggermi... Il bene non può esistere senza male e io, in terra, provvedo all'equilibrio dei due poli assoluti dell'esistenza.”
Non capisco... Dove sono?”
Ah, non sei neanche in grado di reggere un discorso serio... Non avevi i nervi saldi? Non sei forse entrato nella casa del tuo Signore con aria spavalda, credendo di avere nelle mani il potere supremo? Sei in un'altra dimensione, Evan... La mia!”
Un vagito riempì la Chiesa e riecheggiò nei timpani del ragazzo. Evan si voltò, le lacrime agli occhi, e vide.
Vide la nascita di un demonio, vide la consacrazione del male, vide gli occhi fieri del diavolo, vide la madre degli anticristi e comprese ciò che era da sempre stato evidente.
Nessuno deve mettersi sulla strada del male. Nessuno.
Il grido di orrore si perse nel buio dell'inferno e la vecchia tornò nella sua Chiesa, accanto al candelabro delle offerte, il sorriso inquietante sulle labbra e i capelli raccolti in una crocchia argentata.
Il Natale era passato e un nuovo anticristo era nato. Per quanto tempo ancora gli uomini avrebbero festeggiato il trionfo del male senza saperlo? - La vecchia rise di gusto, sola nella sacralità della casa del Signore - Ancora a lungo. “Il male non ha bisogno di proclamare la propria presenza nel mondo per acclarare il dominio che detiene sul genere umano. Il male esiste, Dio, e non puoi farci nulla. Continua a osservare la tua disfatta dalla croce, Signore, e attendi la caduta del trono che fin'ora hai tenuto stretto. I tuoi figli ti distruggeranno e noi dovremo solo guardarti cadere...”
La vecchia si alzò dalla panca per le preghiere e si ritirò nella stanze della sacrestia. Il battere insistente dei pugni di Evan sarebbe cessato entro poco tempo, divorato dal nulla dell'inferno. Il pazzo sarebbe morto, solo, come un cane abbandonato dalle carezze amorevoli del padrone. Imprigionato nell'oscurità del male, avrebbe avuto modo di riflettere e comprendere la visione delle Parche.
La vecchia entrò nella sua camera di ancella e si distese, in attesa di suo padre.



Racconti sepolti, edizioni IL FOGLIO - 2009   copertina di Sogni Horror presenta



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