domenica 26 gennaio 2014

Crune d'aghi per cammelli: un libro di Maria Silvia Avanzato (un genio!)


Crune d'aghi per cammelli (Le meraviglie)

Edgarda Solfanelli. Una di noi. Una in cui è così semplice identificarsi, se si ha provato almeno una volta l'esigenza di scrivere, da renderla un'eroina moderna. Che poi, quando provi tale urgenza, quella di scrivere intendo, una volta, non la molli più. Edgarda Solfanelli. Una che quasi prostituisce ogni sua molecola, pur di ricevere un contatto in grado di proiettarla nel mondo dell'editoria. Perdendo, a tratti, la sua dignità. Ma con un obiettivo in mente. Lasciarsi alle spalle un oscuro coniglio cagone, quella fregnaccetta, di cui si è resa autrice in tempi non sospetti. Abbandonare Er Crotalo, agente inutile e tamarro fino al midollo. Entrare a far parte della scuderia di La Sorte, editore superfighissimo, lontano anni luce dal suo “omissis”(opera pregressa di cui l'autrice continua, tutt'ora, a non voler parlare nonostante ne abbia elaborato anche il seguito). Sfuggire alla pazzia dilagante di Lavinia la stalker, nonostante senta l'assoluta esigenza di averla ancora come fan (una presenza assicurata alla prossima presentazione del coniglio piscione). Dimenticare quel tocco di ragazzo ravennate che è Filippo, che ha pure... Ma non posso andare oltre, svelerei troppo, e questo invece è un romanzo tutto da leggere, con godimento (tipo “non leccandosi le dita godi solo a metà)

Crune d'aghi per cammelli è un libro geniale, di un'autrice geniale, di cui è estremamente difficile illuminarne a genialità. Perché? Perché è impossibile scrivere una sinossi di un libro di Maria Silvia Avanzato. Come scrive lei non scrive nessuno. E questo romanzo è talmente complesso, nonostante voglia disperatamente apparire come una storia semplice, che il tentativo di spiegare le vicissitudini della protagonista diventa un impiego full time. L'autrice ha un modo così particolare e dettagliato di descrivere paesaggi, personaggi, sensazioni, senza risultare mai prolissa o ripetitiva, da rendere la lettura di Crune un piacevole passatempo giornaliero di cui non si vorrebbe mai vedere la fine. Ho tentato, inutilmente, di far durare le avventure della Solfanelli il più a lungo possibile. Perché? Perché mi sono divertita da matti. La Avanzato è riuscita a narrare le vicende assurdamente possibili di una tizia assolutamente reale. Mi è stato impossibile non associare il volto dell'autrice alla protagonista, dato che è maledettamente uguale a lei, per il modo che ha di parlare, di ironizzare, di essere spietata nelle sue osservazioni, ma oculata e obiettiva. Ragazzi, Crune è il romanzo che narra le vicende di ogni aspirante scrittore alle prime armi. Ho letto dei commenti su amazon da rabbrividire. Gente che è riuscita ad affibbiare una sola stelletta a questo romanzo, edito per altro da Fazi (non pizza e fichi, Fazi) rendendo noto al mondo la loro profonda ignoranza in materia di scrittura e lettura. Non so se i vari improvvisati recensori fossero alla ricerca di avventure nel deserto con degli aghi infilati dove non batte il sole e per questo sono rimasti delusi dalla storia della Solfanelli, ma dire che questo romanzo non ha né capo né coda, che somiglia a una raccolta di esercizi letterari... Ragazzi, che continuassero a leggere storie assurde di vampiri arrapati elevandosi a grandi acculturati di testi contemporanei. Non si può. Chiunque abbia un po' di sale in zucca si renderebbe conto della fortissima capacità di Maria Silvia a scrivere. Perché lei, ragazzi, sa scrivere, cazzo (parafrasando la mia, oramai, guru Edgarda Solfanelli) Questo è decisamente un libro da leggere, un romanzo per cui valga la pena spendere gli euro richiesti. Non un lavoro da denigrare, in favore, magari, di libri assurdi che vengono ammessi nell'olimpo solo perché seguono la scia dettata dalla modo del momento. Elevatevi, gente! E per quanto mi riguarda, lasciando il link all'acquisto di Crune d'aghi per cammelli, faccio i miei sperticati complimenti alla Mary: fantastica!

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