venerdì 31 gennaio 2014

La discendente di Tiepole di Alessandra Paoloni

La discendente di Tiepole




Ho iniziato la lettura di questo romanzo con le mie belle remore, non posso nasconderlo. Non per il modo di scrivere, che ero certa avrei trovato appassionante e accattivante (ho conosciuto Alessandra Paoloni con “brevi monologhi in una sala da ballo di fine ottocento” e ne sono rimasta folgorata). Non per la qualità con cui è stato svolto il lavoro, conosco l'autrice e ho iniziato a conoscere anche la casa editrice... Insomma, le mie titubanze erano rivolte soprattutto alla storia narrata, al genere... Mi sono trovata, qualche giorno fa, a parlare con Brasili circa il mestiere dello scrittore. Siamo convenuti al concetto di base che non importa cosa si scrive: se si è colmi di talento si è in grado di far leggere ogni cosa. Indovinate un po'? Sembra proprio che la Paoloni abbia un talento che le sgorghi dalle vene. Nonostante abbia avuto a che fare con un paranormal fantasy non mi sono affatto annoiata, anzi, la storia mi ha intrigata, tanto che sono riuscita, tra un impegno e l'altro, a leggere tutto in due pomeriggi. E se la Paoloni è riuscita dove altri avevano miseramente fallito, facendomi abbandonare il libro neanche a metà, significa che è proprio brava. Non nascondo che il romanzo presenti degli errori di editing, ma risultano marginali se confrontati ai fini del lavoro finale. Altro punto a favore è l'estrema qualità con cui la casa editrice Butterfly ha curato il tutto. Mi piacciono i loro libri, dalla copertina alla carta. Sembra una cavolata, messa così, ma posso assicurarvi che non lo è affatto. Non c'è cosa peggiore, per uno scrittore, che mandare in pubblicazione un proprio lavoro e vedere, come risultato, un ammasso di fogli a4 tagliati e rilegati. Credetemi, è avvilente, ci si vergogna. La Butterfly, invece, sa il fatto suo. Ma torniamo alla star del giorno, che è la cosa più importante. Emma Onofri, questa eroina creata dalla penna di Alessandra, destinata, a quanto si evince, a grandi cose. Certo, io detesto le saghe per la mia proverbiale impazienza, ma posso fornire un discreto margine di azione, all'autrice, in modo di mettermi a parte degli sviluppi dell'intera faccenda. Emma è una ragazza normalissima, di Roma, giunta nel paesino di famiglia, Tiepole, a causa della morte del nonno Achille. Da qui parte tutto. Sarà rapita, messa a parte della storia della piccola cittadina in cui è giunta, landa sperduta, dimenticata persino dalle cartine geografiche. Farà la conoscenza dei ragazzi maledetti e scoprirà di esserlo a sua volta. Non sta a me rivelare la trama del romanzo, come al solito, ma posso svelare che, tra le pagine della Paoloni, si trova tutto. E per tutto intendo: vampiri, licantropi, mutaforma, streghe, stregoni, fantasmi, veggenti. E, finalmente, non si tratta dei moderni personaggi horror tramutati in protagonisti harmony, anche se si intuisce una certa tendenza a volerlo fare. Durante la lettura si evince un certo amore verso le storie di Twilight e verso quelle di Harry Potter, ma non perché ci sia qualcosa, nella narrazione, di copiato. C'è uno stile, quello proprio di Alessandra, in grado di trasmettere più della parola scritta. Si può comprendere un notevole attaccamento alla propria terra, un amore viscerale verso i propri genitori, una solidarietà e un amore ciechi verso i propri amici e il sentimento di aiuto reciproco proprio di chi ha vissuto in un contesto piccolo e affettuoso come quello di un paesino. Io ci ho vissuto, per un periodo, e ho ritrovato, tra le pagine della discendente, tutti quei particolari che mi hanno fatto adorare la permanenza, seppur breve, in una parentesi simile, corredata, ovviamente, da impiccioni, “lavativi e fatalisti” cittadini. Altro punto a favore del romanzo è il fatto che non si fanno sconti a nessuno: se c'è da uccidere si uccide. I cattivi sono cattivi davvero e i personaggi odiosi fanno ribollire il sangue nelle vene, per chi ne ha. Io, che sono atipica di mio, ho odiato profondamente la figura del padre di Emma, davvero troppo presente e pressante. In più di un'occasione mi sono trovata a tifare per la di lui dipartita (lo so, sono becera, ma non lo sopporto!) o per la di lei, Emma, fuga (magari d'amore col bel tenebroso). Ne avrei di cose da dire, anche sulla discendente stessa, ma non posso, peccherei di spoiler. Una cosa però posso dirla: tifo per nonna Marta, io! Ah, e un'altra cosa: le streghe non sono cattive! Tra Mp Black e la Paoloni questi poveri personaggi sono destinati alla gogna, non è giusto! Vi lascio di seguito il link all'acquisto del libro: leggetelo!

2 commenti:

  1. Una delle più belle recensioni che abbia mai letto sulla discendente! *__*

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  2. :D talmente fomentata per il romanzo che ho dimenticato di mettere il nome della favolosa autrice di copertina, nnnnaggia a me! ma punto al perdono prossimamente :D

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