martedì 25 febbraio 2014

In Paradiso di Antonella Aigle


In Paradiso (Damster - Eroxè, dove l'eros si fa parola)


La vera bellezza di frequentare facebook, piattaforme sociali in generale e amazon è il continuo ricercare, scovare e godere di nuovi autori, validi. Utilizzare ciò che la rete mette a disposizione per arricchirsi culturalmente credo sia la cosa migliore che si possa fare, specialmente in un periodo in cui l'italiano è sempre più messo alla berlina in favore di un estremo amore per lo straniero. Perché ti fanno credere che straniero è bello. Che le uniche letture che valga la pena fare siano quelle oltreoceano, o comunque oltre il nostro paese. Poi, invece, capita di imbattersi in romanzi come “In Paradiso” e finalmente uno squarcio arriva a frammentare quel lugubre e grigio panorama letterario fatto solo di sfumature di rosso, viola, grigio, nero... Insomma quello che volete, pur che sia non italiano. Diamine, abbiamo fior fiori di scrittori scalpitanti e in attesa che qualcuno creda in loro e che li legga, e noi ce ne andiamo in giro sfarfallando, magari dicendo anche che qui in Italia non si è in grado di scrivere erotico come all'estero? Allora Antonella Aigle, edita da Damster, che ha scritto un romanzo in grado di farsi leggere in una mezza giornata, non è forse degna di attenzione? Io dico di si. Inizialmente, come al solito, sono andata a leggere le recensioni e i commenti su Amazon, tanto per farmi un'idea. E tra i “superlativo”, solitamente non troppo veritieri, mi sono imbattuta nel “non lo comprate, per carità di Dio”. Inutile dirlo, mi sono incuriosita ancor di più, chiedendomi come si potesse avere pareri tanto contrastanti. Dal momento che qui in Italia vige la moda di voler essere ciò che non si è, quindi: scrittore, recensore, allenatore e qualsivoglia mestiere, magari facendo tutt'altro, ho soprasseduto a tali commenti, decisa a farmi un'idea mia del tutto. All'ora di pranzo mi son messa comoda sul divano e ho iniziato a conoscere Francesca, la protagonista. In pochissimo tempo sono arrivata al cinquanta per cento del romanzo domandandomi circa l'identità di talune persone in grado di definire “In Paradiso” assolutamente da non leggere. Giunta, subito dopo cena, alla fine del romanzo, mi sono chiesta se, per caso e come sempre, non ci fosse lo zampino di qualche autore invidioso dietro ai nick fantasiosi volti a sminuire il lavoro della Aigle. È indubbio il fatto che ci si trovi davanti al romanzo d'esordio di una scrittrice con poca esperienza, lo dimostrano gli errori dovuti alla disattenzione oppure ad alcuni particolari quali tre punti esclamativi consecutivi, il ripetere il nome dell'interlocutore nonostante sia ben chiaro di chi si tratti. Ma, ragazzi, come ho già tenuto a sottolineare in precedenza, un autore è un autore e il suo mestiere è quello di scrivere storie che riescano a coinvolgere, ad emozionare, a trasmettere. E la Aigle tutto ciò lo ha fatto. Leggendo e andando avanti, magari documentandosi, dal punto di vista di qualche particolare in più sulle regole dell'editing, sicuramente perfezionerà ciò che “In Paradiso” è ravvisabile come refuso, ma in quanto a talento nel voler esprimere concetti non ha certo di che giustificarsi con nessuno. Le si è imputato il fatto di descrivere il rapporto anale al secondo giorno di conoscenza con l'uomo dei suoi sogni, nonostante la protagonista non ne avesse mai fatto “uso”. Ragazzi: succede. E neanche così poco spesso. Certo, io avrei ridotto i numerosissimi amplessi, cosa magari non proprio veritiera, ma si tratta di un romanzo, non di vita vera. E ogni uomo, così come ogni donna, sogna notti di interminabile e fantastico sesso, anzicheno! Le si è imputato il fatto di aver parlato della protagonista intenta a bere, e cito testualmente, sperma come fosse cocacola, cosa non solo non vera, dato che l'autrice non ha mai utilizzato neanche lontanamente un espressione volta a pensarlo, ma, comunque, possibile. Vorrei ricordare che i pensieri che possono scattare nella mente di una ragazza come quella descritta nel libro sono molteplici e non per forza confinati in una morale imperante nella società perbenista che vige ai giorni nostri. Su questo punto, oltretutto, avrei molto da dire, dal momento che nessuno ne parla, ma chissà come mai, i romanzi erotici vanno a ruba. È stata altresì mossa l'accusa di ripetere l'espressione “raggiunse l'orgasmo gridando il suo nome” addirittura con il supporto di una cifra. Il commentatore si è messo a leggere il romanzo contando le prole... Queste sono le critiche assolutamente inutili di cui nessuno ha bisogno. Non ci sono molti modi per esprimere determinati concetti, e per quanti se ne possano trovare, si risulterà sempre poco originali. Siamo nel 2014, non nel 1900, e come la musica, molto è stato già scritto e divulgato. La maestria di un autore sta nel creare una storia coinvolgente e narrarla nella maniera più empatica possibile. E la Aigle, questo, lo ha fatto. Leggendo un romanzo erotico io mi aspetto di avvertire un brivido di eccitazione, una sorta di divertimento o di coinvolgimento emotivo. Bene, nel “In Paradiso” non manca nulla di tutto ciò. Non posso che ritenermi soddisfatta della lettura, e posso asserire, senza ombra di dubbio, che attenderò maggio per leggere il secondo romanzo di Antonella, già nella programmazione della Damster edizioni. Spero si giunga, prima o poi, al bando di questa esterofilia dilagante. Gli americani non sono migliori di noi, ragazzi, hanno solo mezzi più potenti per arrivare nelle nostre librerie. Punto. Di seguito lascio il link al romanzo di Antonella Aigle, “In paradiso”, invitandovi al suo acquisto:http://www.amazon.it/In-Paradiso-Damster-Erox%C3%A8-parola-ebook/dp/B00GG2JEX0/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1393244665&sr=1-1&keywords=in+paradiso

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