giovedì 20 marzo 2014

Europa di Francesco Grimandi


Europa
Herr Friedrich è in viaggio verso lo strano maniero che lo attende, seguendo strade tortuose e oltrepassando valichi interdetti ai non addetti. C'è un manipolo di persone ad attenderlo, nella stanza buia del maniero, persone importanti, persone dannatamente importanti. Lo vogliono, desiderano i suoi servigi. Uno, in particolare, che crede fermamente nel suo dono. Himmler, uno dei personaggi più in vista del reich, conosciuto da Hitler nei giorni della Thule. Friedrich arriva, giunge al cospetto di Karl e attende il lasciapassare per accedere alla riunione. Ha l'impulso di tornare indietro, ma sa che non può. Deve assolvere ai compiti per cui è stato convocato, pena la morte e lui, come Karl, lo sa bene. È pronto, Friedrich, a “vedere”? È pronto a darne notizia a chi pende dalle sue labbra, impaziente di riferire tutto al grande cancelliere del reich più potente di tutti i tempi? Francesco Grimandi lo svelerà, pagina dopo pagina, rivelando, con un talento posseduto da pochissimi scrittori emergenti, una sfaccettatura della seconda guerra mondiale davvero poco conosciuta. Non si parla quasi mai della vena esoterica delle SS, dei riti nei quali il nazionalsocialismo ha tratto le fondamenta necessarie a proliferare in suolo tedesco, delle profonde credenze proprie degli esponenti più importanti del partito. Nonostante ogni fatto narrato da Grimandi sia il frutto di una fervida immaginazione, atta a spalancare la conoscenza e lo studio di una materia tanto vasta quanto inflazionata, il suo breve racconto riesce a colpire e impressionare, spingendo il lettore a ricercare, nella storia e i suoi meandri, appigli reali per poter ricondurre determinate scene presenti tra le pagine di “Europa”. È così che, tramite Friedrich, si conosce il destino di un'Europa incentrata e diretta verso una violenza destinata a un ciclico ripetersi dell'agonia. È così che si viene a conoscenza del desiderio del nazionalsocialismo di trarre forza da un esoterismo in grado di fornire la sicurezza necessaria a perpetrare il proprio credo, perennemente instabili e insicuri circa il futuro di una nazione incline ai subdoli dei Denaro e Potere. In maniera inquietante, Grimandi prospetta la visione di un Europa passata simile a quella moderna. E se un Friedrich esistesse anche nei nostri giorni e avesse già interpretato e intravisto il nostro destino? E se il ciclo storico a cui il mondo è soggetto continuasse in eterno, decretando la devastazione già vissuta dai nostri nonni e prossima a un'ennesima rappresentazione?

Ma Grimandi, nel suo breve e-book, ci regala un'ulteriore chicca imperdibile. Molto simile agli indovinelli della Sfinge, il suo “Io sono e sempre sarò” rappresenta una parentesi di intelligenza e maestria scrittoria impossibile da ignorare. Dal linguaggio davvero elegante, così come lo è per Europa, Grimandi riesce a incuriosire, coinvolgere, inducendo a una lettura frenetica e spasmodica che prevede la sua interruzione solo al termine della storia narrata. Che dire? Quando leggo Francesco Grimandi io ringrazio i santi di averci concesso il lusso di poterci godere una persona che può davvero fregiarsi del nome di scrittore!

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