venerdì 14 marzo 2014

Luci rosse riflesse nel tempo di Marco Rossi Lecce





C'è una strana donna seduta tutti i pomeriggi al bar frequentato da Marco. Una donna dai tratti e dai lineamenti delicati, eppure decisi, tali da far intuire una bellezza mozzafiato perduta, ma non del tutto sopita dagli anni. La donna è anziana, è solita bere un bicchiere di vino bianco e leggere un libro. La donna è terribilmente interessante e Marco non riesce a non notarla, durante i suoi pomeriggi seduto allo stesso bar, al tavolino di fianco al suo. Spinto da una curiosità latente, l'uomo cercherà di trovare un appiglio, un pretesto, per fare in modo di entrare in contatto con quell'animo profondamente conturbante, in grado di destare curiosità al minimo battito di ciglia. E inaspettatamente la donna, accantonando il libro per un momento, presterà lui attenzione. Un'attenzione volta a scoperchiare un mondo perduto e interessante. Un mondo fatto di passione travolgente ed emozioni a fondo vissute. La donna, Sara, confiderà a Marco la sua vita, le sue gesta, riversando una memoria densa di immagini, suoni, colori e amori. Amori per gli altri, amori di altri, amori e passioni di e per sé stessa. Sara diverrà una fonte preziosa di vita, ma anche una sorta d'amante, per Marco, avvinto a doppio filo e attratto, senza apparente motivo, dal ricordo di ciò che non può conoscere, ma solo immaginare. Marco Rossi Lecce torna, dopo il suo “Gli anni confusi”, con un nuovo romanzo dalle note autobiografiche. Dal linguaggio accattivante, raramente spinto, descrive sapientemente la vita di una donna decisa a raccontare di sé, forse per svuotare l'anima, forse per solitudine, forse per semplice voglia di vicinanza. I personaggi del romanzo, tutti abbastanza credibili, si susseguono naturalmente, senza forzature, senza che il ritmo della storia risenta della moltitudine di immagini evocate o di frammenti storici narrati. Partendo da una Dresda degli anni '30, Rossi immerge il lettore in un viaggio lungo anni, passando per la Francia del '68, attraversando gli scontri armati della Roma degli anni '70 fino ad approdare, addirittura, a Bali, terra che, negli anni '80, conobbe i primi rudimenti del turismo ed espansione economica. Ma l'autore tratta anche i temi propri degli anni e dei luoghi da lui descritti, come la guerra e la deportazione, l'avvento della cocaina, la libertà sessuale e tutte le sue relative sfaccettature, non prive di cadute sociali di stile, per approdare, infine, nel mondo dell'industria cinematografica pornografica. Apparentemente fluido e semplice “Luci rosse riflesse nel tempo” tenta di spiegare, in davvero troppe poche pagine, il contesto storico e culturale dell'Europa post bellica, decifrando il moderno stile di vita del nuovo secolo. Pur riuscendoci in parte, facendo fede a connotati storici ben descritti che denotano non solo una ricerca accurata dell'autore, nonché la sua esperienza personale in taluni episodi, Luci rosse non riesce a impressionare fino in fondo. Attenendosi strettamente a narrare le vicende della donna, il romanzo non indaga fino in fondo nei sentimenti provati, non riuscendo, così, a creare la giusta empatia con il lettore verso le scene narrate, nonostante accarezzi la meta più volte. Favorendo una descrizione lineare di avvenimenti realmente accaduti, dei quali comunque è emerso tanto negli ultimi anni, Luci rosse perde un poco di entusiasmo privando il lettore di un emozione che, invece, richiede perché avvinto dai frammenti immaginati, lievemente accennati. Sara è una donna dalla carica esplosiva, capace di donare molto più di ciò che è riuscita, in effetti, a fare durante la narrazione, e non la salvano le descrizioni accurate dei suoi amplessi, che risentono comunque di un susseguirsi troppo ravvicinato nel tempo, perché troppo dettagliati ma privi di spessore emotivo. Ed è un vero peccato, perché si evince la passione, invece, propria dell'autore nel voler chiaramente raccontare una vita che lo ha affascinato e che vorrebbe affascinasse anche altri. Risulta un peccato, inoltre, perché il linguaggio non è mai volgare, estremamente scorrevole e ricco del talento proprio di chi riesce a insinuarsi in una mente inducendola a raggiungere la fine di un libro, sottilmente, senza spiazzare con enormi ed eclatanti colpi di scena, ma solo con la sapienza di una cultura latente e che è possibile evincere in ogni frase. Se, un giorno, l'autore decidesse di ampliare il suo romanzo, arricchendolo con ciò che veramente lo ha colpito, con ciò che davvero avrebbe voluto trasmettere, Luci rosse sarebbe davvero un romanzo impossibile da non leggere, per il linguaggio e per le vicende narrate, testimonianza di un bel mondo perduto e relegato ai ricordi di pochi. Nonostante l'empatia, comunque, ho letto questo romanzo in mezza giornata, segno evidente che la scrittura di Rossi Lecce è davvero buona, dannatamente “adulta”. Per una giovane come me, accanita lettrice, è possibile intravedere, tra le righe, l'esperienza di Marco e il suo profondo rispetto verso i temi trattati. Non c'è nulla da fare, la classe è classe e, nonostante lui voglia apparire un poco più greve, nella sua pagina facebook, per me rimane un gran signore e un valido autore. Curiosa di immergermi nella lettura del suo “Gli anni confusi” intanto invito tutti ad acquistare “Luci rosse riflesse nel tempo” romanzo erotico partecipante al contest indetto dalla casa editrice Damster edizioni ed acquistabile in tutti gli store on line. Seguendo il link riportato di seguito sarà possibili leggere le prime pagine del romanzo, votarlo e acquistarlo.

2 commenti:

  1. Grazie mille Federica, molto bello! Preziosi i tuoi consigli, ne terrò conto nella prossima "stesura" del racconto! Scrivi benissimo e sai cogliere bene il "cuore pulsante" delle situazioni! Complimenti!
    Con affetto
    Marco

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