martedì 29 aprile 2014

Storie di Antarica di Il Daz



Storie di Antarica


Antarica è un regno lontano, un regno incantato. Il regno delle fiabe con le quali tutti noi siamo cresciuti e il regno che vorremmo i nostri figli leggessero e conoscessero. Perché? Perché mediante Antarica è possibile conoscere la psiche umana, la stessa che ci è stato insegnato a indagare per conoscere la morale e il giusto comportamento per vivere nel mondo reale. Come nelle favole, spesso cattive e saggiamente spietate, dei fratelli Ghrimm, Antarica e le sue leggende emozionano, avvincono, fanno spalancare la bocca, oltre ad aprire la mente, fornendo la maniera adatta a comprendere il bene e male in ogni sua sfaccettatura. Cinque fiabe, quelle scritte dal Daz, pseudonimo di un autore a molti ancora sconosciuto, autoconclusive ma intrecciate l'un l'altra da piccoli particolari evocanti la precedente. Una trama ben studiata, e splendidamente intessuta, rende le leggende di Antarica favole capaci di evocare un mondo intero, proprio di un regno lontano che quasi si vorrebbe aver la possibilità di conoscere. La regina Isadora, talmente bella da rimanere accecata dalla propria vanità, apre la strada alla conoscenza, introducendo il piccolo o grande lettore in un regno incantato ben lungi dall'essere il fatato bosco delle fate. Densa di magia e mistero, Antarica narra le vicende di un soldato affetto da una grave codardia, desideroso solo di poter essere più coraggioso e narra di un re, Re Quinto, destinato a indicare la strada dei desideri a chiunque entri in possesso delle sue facoltà elettive, tramutate in una bellissima e stranissima bussola incantata. Ma vi è anche il cantastorie vestito di fieno e il pesce dei desideri, a far da cornice alle leggende del regno creato dal Daz. Storie di Antarica, riprendendo lo stile antico di fiaba, con lo stesso intento di voler insegnare una morale forse troppo spesso perduta, in epoca moderna, soppiantata dai beni di lusso quali televisione e videogiochi, propone al genitore lo strumento adatto a indicare al proprio figlio la giusta via da percorrere. La stessa via, d'altronde, che al genitore stesso fu mostrata dal suo predecessore, andando a ritroso fino alla notte dei tempi. Se è vero che la globalizzazione rende il mondo tecnologico privo di valori forti, è pur vero che i bambini necessitano di essere istruiti sempre e comunque nelle stesse maniere che hanno reso la società odierna mondo sul quale camminano persone ancora desiderose del bene per il prossimo. Senza un'adeguata istruzione ed educazione, difficilmente le nuove generazioni saranno in grado di discernere il giusto dallo sbagliato. Da che mondo è mondo, le favole hanno sempre assolto al proprio dovere di primo insegnante mediante la morale insita in ogni propria storia ed è bellissimo che nell'epoca moderna un ragazzo tenti di riproporre lo stesso insegnamento mediante un linguaggio in grado di giungere al cuore del piccolo lettore con semplicità ma rigore. Ho immaginato di leggere Storie di Antarica a mio figlio, un giorno, prima di vedergli chiudere gli occhi dopo una giornata di faticosi ed estenuanti giochi, e mi è spuntato un sorriso. Perché credo che lo farò. E sono tornata bambina, ripensando alla storia di Giacomino e il fagiolo magico, ripensando alla Bella Addormentata, quasi invidiando il Daz per la bravura che ha dimostrato a inventare un intreccio così ben fatto di fiabe dense di significato. Non è semplice parlare ai bambini, ma l'autore lo fa con una semplicità che lascia sgomenti. A chiunque sia genitore, consiglio di acquistare Storie di Antarica, leggerne il contenuto e poi iniziare un percorso di intima lettura con il proprio figlio la sera prima di farlo dormire. Per insegnare con amore, condividendo, mediante la lettura, un momento che il bambino difficilmente dimenticherà durante la sua vita. Anzi, che forse getterà le basi per una tradizione perduta e che invece farebbe davvero bene a chiunque.

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