martedì 2 settembre 2014

L'amante del boia di Alessandra Paoloni

L'amante del boia (Senza sfumature)

Maire è di nuovo fuori le porte della prigione. Canta, Maire, e lo fa in maniera struggente e triste, quasi volesse attirare l'attenzione sul proprio dolore. E in un certo senso è proprio così. Suo padre è rinchiuso in una delle celle fetide che si trovano all'interno della galera e a nessuno è concessa l'entrata, previa autorizzazione del Re. Autorizzazione che, ovviamente, Maire non ha. Tentare, comunque, non le costa nulla. Ha poco tempo prima che il boia giustizi suo padre per alto tradimento e ogni momento potrebbe essere l'ultimo per parlare con colui che l'ha generata. Almeno un'ultima volta. Worth ignora le ragioni del canto della ragazza, limitandosi ad ascoltarla dall'interno della prigione. La osserva, gustandone la bellezza dei delicati lineamenti, e la desidera. La desidera e non chiede altro se non un pretesto per farla sua. Almeno prima della prossima esecuzione. Almeno per togliersi dalla testa quelle forme sinuose nascoste sotto gli abiti logori. Non immagina che presto il pretesto arriverà. Non immagina che in realtà la ragazza che tanto desidera altri non è che la figlia dell'uomo che dovrà uccidere ben presto, a volto celato, con le stesse mani che bramano lussuria.
Torna Alessandra Paoloni e questa volta in una veste ancor più piccante e seducente del nostro ultimo incontro su queste pagine. L'amante del boia, infatti, rivela una nuova incandescente freccia che l'autrice ha al suo arco e che ancora non aveva scoccato in passato. Se nel suo primo erotico “È te che aspettavo” Alessandra aveva introdotto i suoi lettori a un nuovo genere, provando come fosse anch'esso nelle sue corde, con il nuovo numero della collana “Senza Sfumature” della Delos, conferma la sua bravura e, anzi, riesce a superare il successo già ottenuto in passato. Il lettore, infatti, riesce a intuire la crescita dell'autrice, quanto in poco tempo sia riuscita ad ambientarsi nel nuovo genere e come sia stata in grado di unire i suoi due amori letterari in un nuovo scoppiettante lavoro. I nomi dei personaggi, infatti, evocano chiaramente scenari del fantasy in voga fino a poco tempo fa e che possiede e mantiene, comunque, tutto il fascino dei tempi che chiunque vorrebbe aver vissuto. Le ambientazioni sotto descritte in maniera impeccabile, così come gli stati d'animo dei protagonisti. Ben delineati e caratterizzati, Maire e Worth danzano sulla carta quasi si assistesse alla trasposizione cinematografica delle loro movenze. L'erotismo è fine, per nulla volgare, ma puntualmente piccante ed eccitante. Insomma, l'amante del boia è un racconto lungo che vorremmo divenisse romanzo. E spero fortemente che la Paoloni rifletta bene su una possibilità simile.

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