domenica 8 novembre 2015

I personaggi di Volevo solo te: post #2

In occasione dell'uscita in digitale del mio nuovo romanzo, non posso esimervi dal farvi conoscere il personaggio più delicato, particolare e così colmo di sfaccettature da meritare, forse uno spin off (già in mente, lo ammetto) in un prossimo futuro. Non potrei farne a meno, la sua vita è troppo importante per non essere divulgata.
Di chi sto parlando?
Bene, la prendo alla larga.
Tempo fa vi ho parlato dei lupanari, i vecchi bordelli della capitale in cui il sesso a pagamento altro non era che la normalità. In questi luoghi non era difficile incontrare personalità di spicco o poveracci, ma una costante rimaneva, come una luce intensa e mai prossima alla morte: tutte le donne impiegate a dar piacere a chi si avventurava nelle loro stanze.


Miss Gioconda, quell'attrice non protagonista che, a mio modesto parere, merita un premio dalla critica, si colloca in un contesto simile, avulso dalle dinamiche della storia tra Flora e Fausto, eppure strettamente collegata a essi non sapendone assolutamente nulla. Credo sia uno dei personaggi più riusciti di tutta l'opera e per tanti motivi che spero possiate cogliere voi stessi dalla lettura.
Ma non vi svelerò la personalità di questa grande donna con parole inventate al momento: sarà direttamente la sua voce a parlarvi. Perché Miss Gioconda non deve nulla a nessuno se non a se stessa!

Miss Gioconda


«Ti aspettavo, maschio, Puntuale come sempre.»
Gioconda era lì, seduta su una sedia, davanti alla grande madia, con una gamba accavallata sull'altra e una mano tra i capelli. Una camicia di seta si apriva sbottonata sul seno, rivelando i capezzoli rosei che svettavano turgidi, lisci e brillanti nel trucco che era solita cospargervi sopra. Una collana di perle scendeva nell'incavo tra le due piccole colline, seducenti senza essere prorompenti Non che Renzo non adorasse sprofondare in un seno florido, ma riconosceva il potere della seduzione quando lo vedeva... Una gonna cortissima celava a malapena i riccioli del pube lasciati nudi dalle mutandine che giacevano tra le unghie laccate di rosso e che la donna sventolava nella mano libera. Le gambe erano fasciate da calze velate nere trattenute da reggicalze la cui corsa finiva sotto il gonnellino. Gioconda si leccò le labbra lasciate naturali e ammiccò, seducente.



«Non fare la stupida, ora» sibilò al suo riflesso, impedendo alle lacrime di rompere gli argini. Portò la sigaretta alle labbra, guardandosi, e aspirò una lunga boccata di fumo. Chiuse gli occhi poi buttò fuori la voluta azzurrognola che si perse tra i raggi del sole filtranti dalle imposte chiuse. Lì era sempre tutto chiuso, ma non le sue cosce. No, quelle dovevano rimanere aperte per tutti. Si leccò un labbro, sollevando un sopracciglio e sbatté le palpebre in un'espressione conturbante. Era abituata a fingere, lo avrebbe fatto fino alla morte. A breve Lucille avrebbe iniziato a chiederle spiegazioni circa le sue lunghe assenze e allora avrebbe dovuto inventare qualcosa. Qualsiasi cosa, pur di non ammettere la “vita”. Non si vergognava del suo lavoro, ma non voleva assolutamente che sua figlia ne seguisse le orme. Somigliava così tanto a suo padre... Si alzò, furente con se stessa, quindi spense la sigaretta nel posacenere e si spogliò. Quando rimase completamente nuda arrischiò uno sguardo verso lo specchio, ammirandosi.
«Come mi vesto, oggi?» cinguettò al suo riflesso, l'ombra della donna inquieta che era stata fino a pochi istanti prima nella luce del suo sguardo.


Oggi esce Volevo solo te (clicca sul titolo per scaricarlo direttamente da Amazon) in formato digitale. In attesa della su versione cartacea, potete iniziare la lettura, immergendovi nella magia!

*Foto Web

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